13 aprile 2006

Alcune riflessioni (di parte)

Problemi di comunicazione
Il centro sinistra ha sempre avuto seri problemi di comunicazione. A livello locale parliamo del nostro sindaco Michele Emiliano. Ciò che la popolazione percepisce è di un fallimento totale perchè Emiliano "non sta facendo nulla". In realtà non oso pensare che realmente stia con le mani in mano, il problema è che qualsiasi cosa abbia fatto o stia facendo non viene comunicata all'esterno. Prima della sua elezione, Emiliano aveva avviato una strategia ben impostata che si basava sui cosiddetti Forum, occasioni di incontro con la gente da cui rilevava i bisogni, gli stati d'animo, le esigenze primarie della popolazione. Ebbene chi lo ha votato, lo ha fatto credendo che il frutto di questi forum avrebbe avuto un seguito. Chi lo ha votato ha creduto in lui perchè ha avuto un approccio corretto, perchè ha ascoltato. Ma poi... Cosa stai facendo adesso Michele? Me lo fai sapere, sì o no? O devo davvero pensare che tu stia sonnecchiando nel Palazzo di Città, mentre i tuoi Assessori continuano con lo sporco gioco della politica clientelare come e peggio di prima? Il vecchio sindaco Di Cagno Abbrescia ha fatto una serie di operazioni di facciata e periodicamente le cassette della posta dei baresi erano invase da opuscoli sui lavori portati a compimento dalla sua amministrazione. Risultato: il grande spostamento a destra di una popolazione che alle ultime amministrative si era dato un governo cittadino, provinciale e regionale di centro sinistra, e grande fiume di folla al comizio del Caimano a Bari. Michele riprendi con i tuoi Forum, perchè ho la sensazione che non hai più il polso della situazione e non ti rendi conto che lo spostamento a destra dei baresi è esclusivamente "merito" tuo.

L'Italia del GF
L'Italia a cui il Centro Sinistra si rivolge adesso è l'italia (ndr: volutamente in minuscolo) dei Reality Show, del Grande Fratello, di Maria De Filippi. Lo vogliamo capire che l'operazione di massificazione portata avanti in questi ultimi anni dalle emittenti televisive ha fatto sì che su una popolazione uniforme, ignorante, senza valori, con falsi leader, potesse attecchire qualsiasi forma di regime. Se io vado a 200 Km/h in autostrada, faccio falso in bilancio, evado il fisco, ecc. sono uno tosto (ndr: un chiavico). Se riesco ad andare in televisione o fidanzarmi con un calciatore, valgo molto di più di un insegnante, di un ricercatore, di un falegname. Centro sinistra svegliati! E' questo il target della tua comunicazione adesso.

Comunisti
Non sono comunista. Non lo è Prodi. Non lo è Rutelli. Non lo è Mastella. Almeno nel senso puro del termine. Eppure è da quando si è formata l'Unione di Centro Sinistra che veniamo etichettati in senso dispregiativo come "bollitori di bambini". E purtroppo questa strategia ha premiato il Centro Destra che è riuscito ha diffondere la paura nella popolazione e a coinvolgere in questo la "santa romana chiesa" (ndr: volutamente in minuscolo) che ha diffuso il verbo tra i fedeli diffidandoli dal votare a favore di chi andava contro la famiglia e la vita. E alora sempre per parlare di tecniche di comunicazione, io sarei stato più aggressivo nei confronti dei politici di centro destra adottando l'epiteto "FASCISTI". Avremmo avuto sì una reazione scomposta dalla parte avversa, ma ne avremmo avuto tutto il diritto, considerando che nei loro schieramenti erano presenti liste come quella di Alessandra Mussolini e (soprattutto) Forza Nuova. Ma non solo. A tutti i comizi di Berlusconi erano presenti squadristi fascisti che accoglievano il nuovo dittatore con bandiere e camicie nere al grido di "Duce, Duce". Ma noi no. Sempre gentili ed educati. In certi casi l'arroganza premia. E chi ha governato in questi ultimi anni ce ne ha dato ampiamente prova. Continuiamo ad essere molto gentili e raffinati e ad affidarci a slogan basati su simpatici giochi di parole (Proforma insegna) che (ahimè!) non hanno la giusta efficacia. "Meno tasse per tutti" fa vendere sicuramente meglio e di più, esattamente come il detersivo che "lava più bianco".

Gli Italiani all'estero
Che bella lezione dai nostri emigrati. Forse è per questo che vengono definiti "cervelli" in fuga. Evidentemente c'è ancora qualche italiano che non ha perso la capacità di ragionare. Grazie.

Strategia della tensione
Non mi sento ancora un vincente! E questo perchè per la prima volta nella storia della democrazia, terminato lo scrutinio di un elezione, si mette in dubbio la correttezza del voto e si bloccano le operazioni di insediamento del nuovo governo instillando nel Paese il dubbio. Questi accadimenti sono la coda di una campagna elettorale basata sulla strategia della tensione. Ricordo per i più giovani che tale strategia fu adottata negli anni 60/70 non per destabilizzare (come erroneamente pensava la sinistra in quegli anni) bensì a stabilizzare al centro il potere politico. La strategia della tensione era una drammatica concatenazione di avvenimenti dietro ognuno dei quali si intravedeva un complesso meccanismo di controllo e di condizionamento della vita politica italiana finalizzato alla conservazione del potere rispetto a qualsiasi forma di cambiamento. Che sia fanta-politica la mia?

Bah! Staremo a vedere.

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