23 novembre 2005

PELLICCE DALLA CINA - PRIMI RISULTATI

22 novembre 2005 - L'Italia chiede all'Unione Europea di bloccare le importazioni di pellicce dalla Cina ricavata con metodi barbari, ''che contrastano principi internazionali e comunitari''.
Lo ha reso noto il viceministro alle attivita' produttive con delega al commercio estero Adolfo Urso annunciando di avere scritto una lettera al commissario Ue al commercio estero Peter Mandelson relativa ''al barbaro abbattimento di animali da pelliccia in Cina, che hanno colpito e ferito la nostra opinione pubblica''. Nella lettera il ministro scrive che ''l'Italia ritiene inaccettabile che siano realizzati e tollerati metodi cosi' crudeli, quali la vivisezione e lo scuoiamento degli animali ancora in vita, atti che - si scrive nella lettera - configurano vere e proprie ed inutili forme di tortura, in dispregio degli elementari diritti al benessere animale che la nostra Europa ha fatto propri''.
A Mandelson, Urso chiede ''di farsi parte attiva per contrastare una tale situazione con tutti gli strumenti a nostra disposizione, affinche' si eviti di farsi conniventi di azioni che contrastano con la nostra coscienza.
L'Unione europea, come e' gia' avvenuto in passato per casi affini, potrebbe adottare - aggiunge il vice ministro - idonee misure volte a vietare l'importazione di pellicce ricavate con simili metodi, che contrastano principi internazionali e comunitari''.
Annunciando che appoggera' ''con forza'' le proposte della Commissione, Urso afferma che ''qualora i tempi di un'azione comunitaria dovessero protrarsi, l'Italia si riserva di porre in essere misure immediate, sia pure in via temporanea, nell'attesa dell'adozione di un successivo atto dell'Unione europea''.
(ANSA)

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