27 Gennaio 1945
Data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, la Repubblica italiana celebra il "Giorno della Memoria" al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Ricordare un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
1 commento:
Nesletter di Emergency 27 Gennaio 2006
Per l'attivita' che svolge, Emergency ha conoscenza del dolore.
La frequentazione della sofferenza e della morte ci presenta
quotidianamente aspetti drammatici dell'esistenza umana. Ma ci dice,
insieme, che la sofferenza, la morte hanno il sapore di sconfitta per
ogni essere umano, sono motivo di sgomento per tutta l'umanita',
ma inducono, insieme, atteggiamenti fraterni e solidali.
Oggi ricordiamo che provocare sofferenza, dare la morte, programmare e
compiere lo sterminio è stato un atto deliberato, programmato e
perseguito; ricordiamo che la distruzione di esseri umani ha potuto
avere il carattere di un risultato raggiunto, di un successo, alla
ricerca di una vittoria, di una "soluzione finale".
Il rifiuto di ogni negazione o rimozione non e'solo solidarieta' e
affetto per chi è stato perseguitato.
Questo passato non riguarda soltanto uno stuolo di carnefici e un
popolo di vittime.
La memoria e' la coraggiosa consapevolezza che questo passato e'
definitivamente e inevitabilmente "nostro", che riguarda l'umanita'
tutta.
I mezzi d'informazione richiamano oggi l'attenzione su un'altra
ricorrenza: duecentocinquant'anni dalla nascita di Wolfgang Amadeus
Mozart.
La coincidenza non distrae ma sollecita la consapevolezza che noi
apparteniamo alla storia dell'umanita' e che la storia dell'umanita' ci
appartiene: nei suoi contenuti di estrema abiezione come nelle sue
piu' alte espressioni.
Possiamo manifestare oggi un insegnamento della giornata della memoria
attraverso parole del 'Flauto magico'. In uno scambio tra due
personaggi che parlano di un terzo, "E'un principe", dice il primo.
L'altro risponde: "E'molto, molto di piu': e'un uomo".
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