Le statuine del presepe...
...aprono gli occhi il giorno di Santa Lucia
Santa Lucia era una bella fanciulla siracusana che, divenuta cristiana al tempo dei pagani, pagò caramente la sua fede. Lasciò così il promesso sposo e l’imperatore del tempo comandò che fosse venduta ai mercanti di prostitute.
Per soprammercato le fu tagliata la testa e cavati gli occhi. La tradizione popolare vuole che gli occhi se li strappò da se deponendoli in un prezioso vaso. Il suo corpo è conservato in quel di Venezia, in una chiesa a lei dedicata e da secoli Santa Lucia protegge gli occhi dalla triste nebbia della cecità...
I Baresi sono molto devoti alla Santa la cui immagine, con i suoi occhi nel piattino, è custodita in una bella chiesa sulla muraglia dove, nel freddo dicembre, il vento spira forte; ma la gente va alla Santa, a chiedere protezione per la vista. Ed è proprio in questo giorno, giorno fatidico perché si allunga, nel magico cammino della terra, di «un passo di gallina», proprio in questo giorno nelle case è tirato giù, dai mezzanini e dai punti più nascosti delle vecchie case, l’armamentario dei presepi dell’anno precedente. Tutta questa roba, tolta di mezzo nel giorno della Candelora, il 2 febbraio, appare avvolta in fogli di giornali e legata accuratamente perché l'umidità e la polvere non rovinino i magici personaggi della Natività. Tornano così a riveder le stelle statuine e grotte e comete d’argento e re Magi e Madonne e San Giuseppe e Bambini nella culla e cavalieri e venditori di frutta, di pesce e di carne.
Riappaiono donne con ceste di pesci e carabinieri con la lucerna e i pennacchi e il castello d’Erode che deve dominare sulla cima più alta della scena. Ed ecco la grotta, e specchi rotti che devono formare piccoli laghi d'acqua: e sughero, sughero a non finire, perché la costruzione barese abbondava di questo morbido elemento su quale costruire la vecchia Betlemme.
Vito Maurogiovanni
Per soprammercato le fu tagliata la testa e cavati gli occhi. La tradizione popolare vuole che gli occhi se li strappò da se deponendoli in un prezioso vaso. Il suo corpo è conservato in quel di Venezia, in una chiesa a lei dedicata e da secoli Santa Lucia protegge gli occhi dalla triste nebbia della cecità...
I Baresi sono molto devoti alla Santa la cui immagine, con i suoi occhi nel piattino, è custodita in una bella chiesa sulla muraglia dove, nel freddo dicembre, il vento spira forte; ma la gente va alla Santa, a chiedere protezione per la vista. Ed è proprio in questo giorno, giorno fatidico perché si allunga, nel magico cammino della terra, di «un passo di gallina», proprio in questo giorno nelle case è tirato giù, dai mezzanini e dai punti più nascosti delle vecchie case, l’armamentario dei presepi dell’anno precedente. Tutta questa roba, tolta di mezzo nel giorno della Candelora, il 2 febbraio, appare avvolta in fogli di giornali e legata accuratamente perché l'umidità e la polvere non rovinino i magici personaggi della Natività. Tornano così a riveder le stelle statuine e grotte e comete d’argento e re Magi e Madonne e San Giuseppe e Bambini nella culla e cavalieri e venditori di frutta, di pesce e di carne.
Riappaiono donne con ceste di pesci e carabinieri con la lucerna e i pennacchi e il castello d’Erode che deve dominare sulla cima più alta della scena. Ed ecco la grotta, e specchi rotti che devono formare piccoli laghi d'acqua: e sughero, sughero a non finire, perché la costruzione barese abbondava di questo morbido elemento su quale costruire la vecchia Betlemme.
Vito Maurogiovanni
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