30 agosto 2005

UNITED CRUELTY OF BENETTON - II parte


Riepilogo: la PETA (People for Ethical Treatment of Animals) protesta contro la BENETTON che acquista lana australiana prodotta in modo crudele (la pratica si chiama mulesing, clicca qui per maggiori info)
Le foto della protesta a Tokyo fanno il giro del mondo; chi non era li ha protestato inviando lettere, e-mail, etc. Ecco la risposta:

“Gentile signora/signore,
la ringraziamo per l'e-mail inviata al signor Luciano Benetton che ci fornisce l'occasione di spiegarle direttamente la nostra posizione.
Desidero innanzitutto informarla che la Benetton è da sempre responsabile e attenta al rispetto dei valori etici e sociali, anche nell'organizzazione produttiva. La nostra volontà è sempre stata infatti quella di privilegiare lane che provengano da fonti che abbiano comportamenti etici e in questo senso stiamo sollecitando i nostri fornitori.
Queste posizioni sono ben note all'organizzazione animalista Peta che, nonostante questo, ha deciso per motivi a noi incomprensibili di iniziare azioni di boicottaggio nei nostri confronti.
Con i miei migliori saluti.

Federico Sartor
Direttore Stampa e Comunicazione Istituzionale”

A partire dal 9 agosto stop di 45 giorni ad ogni manifestazione poiche' si e' avviata una negoziazione che dovrebbe portare alla riduzione e graduale eliminazione della pratica del mulesing entro il 2010.

Boicottate gente, boicottate…

1 commento:

Janka ha detto...

Comunista! Drogatel! Già fanno dei vestiti orribili se si fanno anche questa cattiva pubblicità...

Come al solito se elimineranno questa pratica sarà solo perchè ne avranno scovata una più economica e redditizia!