28 febbraio 2007

Luna, luna lontana

Here's the story. Camminavo in giardino, neve e ghiaccio sotto i miei piedi, e al tramonto (forse l'ora del rayon vert di Rohmer, chi ricorda quel bellissimo film?) mi sono soffermato sulla luna, brillante e dimezzata sulla mia testa. Li' ho visto che i rami dei nostri alberi erano arrossati dal sole. Quando ho ingrandito la foto ho poi notato che li' su, lontano dalla neve a terra, i nuovi germogli si preparano a ridare lustro a queste piante, al giardino, agli occhi avidi di nuova vita primaverile.

"Luce, luce lontana che s'accende e si spegne, quale sara' la mano che illumina le stelle..." FDA

27 febbraio 2007

A proposito di polpi...


Ricordate questa immagine? Era del calendario CRUDO che realizzammo nel 2002 con i fratelli Tartaglione. Ricordo ancora i momenti sul set in cui ci scappava qualche morso ai tentacoli (crudi). Pensate, il sito del calendario che ebbe circa 75.000 accessi nei primi 4 mesi di pubblicazione è ancora on-line. L'ho rivisto volentieri dopo il post di PP che me lo ha ricordato. Naturalmente siamo sempre in attesa di vedere atterrare un aereo da New York con il nostro biologo preferito per una ricca mangiata a base di frutti del mare. PP, non è che per caso a Pasqua ci dobbiamo aspettare qualche sorpresa? Magari fai solo un salto, ci mangiamo qualche riccio insieme e poi te ne ritorni. Che ne dici?


23 febbraio 2007

Octopus


Il polpo, u' pul'p, maestosamente tentacolare, rosso venato, curiosamente discreto, si presenta a noi, a me, che so apprezzare la sua bonta'. Vederlo dispiegarsi con quella grazia muscolare e' quasi una delizia di per se'. Anni fa, i Gentle Giant ne usurparono il bel nome per un album esemplare, comperato allora in vinile da Gianni (ora medico, incontrato un paio di volte da Gaetano!), poi nella versione piu' fredda del compact disc.
U' pul'p, il polpo, tentacolare e misterioso.

The Maritime Aquarium, Norwalk, CT

19 febbraio 2007

Surprise!

In realta' volevo "mettermi" nell'altro blog, quello dei tardoni che suonano nel complesso, dove hanno messo le foto degli altri tardoni...Ma non mi fanno mettere la foto...Beh, almeno qui c'e' qualcosa di artistico, il fumatore di sigaro ('na volta ogni dieci anni di matrimonio) esclusi piedi con scarpe, il lampione ben pulito di Soho, le luci della ribalta...

U' vecchiariidd'

15 febbraio 2007

Fire Lane

Hey, voi fate i fricchettoni a Bari, il caldo, i dolci al cioccolato fatti in casa, Scooby-Doo, etc. Qui ci siamo fatti na bella nevicata di stagione, con un bel po' di neve da spalare, la calzamaglia, e tutte le altre cose dei vecchietti. Il traffico cittadino ne ha risentito, con tutta quella poltiglia residua di neve e ghiaccio. Ma quando non c'era la neve...ecco come pareva 5th Avenue poco piu' su di Rockefeller Center (beh, poi ho cincischiato un po' con photoshop), ma mi piaceva soprattutto l'idea di fotografare il culo dei cabs, e le luci del tramonto, trallalla'

14 febbraio 2007

I care

Coltiviamo amore...

Un weekend fornografico

Venerdì È stato davvero carino incominciare lo scorso weekend realizzando una torta dal nome che è tutto un programma: Chocolate decadence. In casa si è sprigionato un intensissimo odore di ciocco che ha accolto il maritino addolcendolo per la serata brava che mi preparavo a trascorrere con le scatenate Paola, Elisabetta e Alessandra, colleghe e amiche. La serata inaspettatamente si è conclusa proprio a casa (allettate anche loro dal profumino della tortina?), anche se in realtà non si è conclusa affatto: una chiacchera tira l’altra e così via fino alle 4e30 del mattino!!! Fra facezie, arguzie, qualche pettegolezzo e confessioni inaspettate mi sembrava di essere tornata alla prima esperienza di campeggio… ed è proprio lì, al campeggio, che il mio dolce marito, mi ha invitato ad andare a trascorrere un’altra serata del genere, visto che di dormire non gli è proprio riuscito (ma cosa avrà sentito?!?)


Sabato e Domenica

Recuperate le energie (è faticosa la bella vita, sapete?) ho finalmente sperimentato la ricetta molto new age dei biscottini per Cookina…


Se le sono piaciuti?
Giudicatelo voi stessi ;-)




E per concludere, una bella e
soffice scorta di bagels
per ammorbidire la settimana
entrante!



12 febbraio 2007

I'm back


Prima un triste blackout internettiano a casa mia e poi un piacevolissimo miniviaggio a Londra mi hanno impedito di scrivere su questo bellissimo blog...
Sono tornata e vi regalo il Tower Bridge by night, una delle tante piccole emozioni che hanno segnato i pochi giorni abroad.

Good night

SOS Adozioni

Due brutte storie, aiutateci come potete:

è urgente trovare una sistemazione a questa cagnetta. Ha una storia di abbandono e maltrattamento alle spalle, ha 6 mesi, è stata sverminata e vaccinata, è di taglia medio/piccola.
Contattate il 3204795025 o il 3480618270 o scrivete a lavbari@yahoo.it
Un'altra femminuccia, un altro abbandono. Non si muove da un parcheggio perchè probabilmente aspetta che i padroni la vadano a riprendere...
Sei mesi di età circa, è di taglia piccola, dolcissima ed è estremamente simpatica e amichevole. Se qualcuno la volesse, le persone che se ne stanno occupando, provvederebbero alla sterilizzazione e sverminazione.
Contattare Vivienne: 328/1833381
Vi prego di diffondere al massimo l'appello.
Grazie!

07 febbraio 2007

Cambiamenti


Giusto per interrompere il fluire solitario di questo te, che da solo, si sa, può essere gastrolesivo...
Beccatevi 'sta torta, più bella che buona, devo ammettere.

Jap barese

Il commento di Francesca (alla quale dò il mio benvenuto sul ns. Blog) al mio post sul Ristorante Giapponese a Bari mi porta a scrivere ancora...

C'è un legame molto stretto tra la cucina barese e quella jap, visto che sia noi (baresi) che loro (jap) siamo tra le poche popolazioni a mangiare il pesce crudo. I giapponesi hanno maggiore raffinatezza nel prepararlo e servirlo mentre noi siamo più rudi (popolo di mercanti e pescatori!) e senza tante formalità portiamo alla bocca tentacoli di polpo, calamari, alici, cozze, molluschi e crostacei vari, ecc., tutti rigorosamente crudi. Ma non escludo che dalla fusione delle due cucine possa nascere qualcosa di veramente straordinario. Giusto per informazione: l'ultimo Concorso internazionale per giovani cuochi del mediterraneo (QOCO) che si è tenuto in Puglia (a Corato), ha visto vincitore YOSHIDA TAKAO, uno chef giapponese. I piatti che ha preparato erano di una essenzialità assoluta: tortelli olio e parmigiano e cubetto di gelatina di olio con alici e insalata. Due piatti di notevole carattere nel loro voluto minimalismo" che hanno fortemente sorpreso all'unanimità la giuria per la "marcata mediterraneità di stile e di sapore e una forte valorizzazione delle note di freschezza e dei profumi dell'olio extra vergine di oliva". Insomma: ingredienti pugliesi e minimalismo giapponese. Il tutto magari innaffiato da un buon Locorotondo bianco dei vigneti in Talinajo.
Alla vostra salute.


01 febbraio 2007

La cerimonia del tè


Dopo tanti anni di attesa finalmente e improvvisamente a Bari sono nati un Sushi Bar (Sumo) e un ristorante giapponese (Kabuki). Caro PP, come potrò mai dimenticare le nostre cenette al ristorante giapponese East di New York City! Adesso se vieni a Bari avrò anche io la possibilità di farti mangiare sushi, sashimi, tenpura, ecc. (anche se probabilmente preferirai un bella pasta al forno).
Nel frattempo io continuo con le mie piccole cerimonie del tè.
La foto l'ho scattata domenica: è la mia piccola teiera giapponese.

Oggi sul Corriere

Ho letto un articolo interessante di Severgnini sul Corriere di oggi, eccolo qui, cut & paste:


Per i trentenni italiani: «Non c'è più il futuro di una volta»



Beppe Severgnini, "Non c'è più il futuro di una volta". E' una scritta su un muro, riprodotta sulle pagine milanesi del "Corriere", e l'ho ritrovata in internet, utilizzata in tutte le salse possibili. Se è il motto dei trentenni italiani - come pare - non è male. In fondo non è una lamentela: è una constatazione.
Capisco che il Paese non abbia tempo d'occuparsi di questi dettagli: al momento è troppo preso dalle disavventure di un galletto sbranato dalla chioccia dopo aver fatto il pavone ai Telegatti (un'altra prova che l'Italia è un zoo). Però c'è in ballo il futuro di una generazione: forse è il caso di ricordarsene, ogni tanto.

Qual è il problema? Lo sapete: che la flessibilità (necessaria) è diventata incertezza (dolorosa). Il lavoro immobile - e ormai impossile, se non nella fantasia degli ultraconservatori di sinistra - ha lasciato il posto all'otto volante dell'impiego. Su e giù, giù e su, dentro e fuori, sopra e sotto. Uno all'inizio si diverte: ma poi, immagino, vien da vomitare.

Tempo fa, proprio qui, avevo proposto una modifica dell'articolo 1 della Costituzione: "L'Italia è una Repubblica fondata sullo stage". La proposta ha divertito gli interessati, ma è stato un riso amaro. Lo stage - periodo gratuito di lavoro - sta diventando un aiuto stabile che i ragazzi italiani offrono alle aziende. Domanda: ma non doveva essere il contrario?

Del lavoro dei giovani discutono le TV e le radio, i giornali, i forum e i blog, l'università (che di futuro incerto è produttrice instancabile). La "Fondazione del Corriere della Sera" dedicherà all'argomento tre incontri in Sala Buzzati il 6, 13 e 20 febbraio. Sono usciti libri di tutti i tipi: informati, preoccupati, dotti e acuminati, come "Curriculum tipico di un trentenne atipico" (Marsilio). Scrive l'autore, Fabrizio Buratto: "Sono sempre stato un lavoratore atipico, anche quando non ci chiamavano così. Prima 'co.co.co', poi 'co.co.pro', poi 'cu.curu.cu.cu.paloma', poi 'a progetto'. Finito il progetto degli altri, per portare avanti i nostri progetti, dobbiamo cercare altri progetti, senza fare troppi progetti sui progetti altrui, che non sono mai sicuri." E' un buon riassunto. La mobilità, nelle economie di mercato, si compensa: ti do meno sicurezza domani, ma più soldi oggi. In Italia, no. Le retribuzioni sono rimaste uguali: ma prima erano stipendi sicuri, ora compensi occasionali. Le banche vogliono garanzie come vent'anni fa: negozi, ristoranti e servizi applicano prezzi modernissimi (fin troppo). Il popolo dei 1.000 euro (lordi) paga e si svena.

Il guaio di molti trentenni è che non possono fare programmi. L'assunzione blindata è anacronistica. Ma l'alternativa moderna è un terreno scivoloso come la giungla al tempo dei monsoni. Scrive Mauro De Santis (valeriosant@email.it), laureato, 27 anni: "Per ora faccio il pendolare tra Puglia e Lombardia, perché oggi per cercare di lavorare non bisogna porsi limiti territoriali. Ma ho constatato che anche al nord è difficile trovare. Certo, c'è più possibilità, ma dopo molti colloqui mi sembra che siamo in Cina, visto lo stipendio che offrono. A Milano con 600/700 euro si fa la fame." Certo, non per tutti è così. Qualche Sandokan - bravo, svelto, fortunato o protetto (magari queste cose insieme) - dalla giungla esce vincente, e va avanti. Ma quanti sono? La maggioranza non ha sentieri davanti a sé: solo ostacoli, oscurità e occasioni. Vederle al buio, però, non è facile. Si rischia di cadere, picchiare la faccia e farsi male. Come dire: non c'è più il futuro di una volta, e anche il presente lascia a desiderare.