11 ottobre 2005

Puffolandia come Bagdad

Non c'é riparo. Per nessuno. Nemmeno per i puffi.

Le bombe
arrivano anche a Puffolandia e distruggono le case a forma di fungo e gli ometti blu.


E' questo quello che succede nell'ultimo spot proposto da Unicef Belgio per la campagna contro gli effetti devastanti della guerra sui più piccoli.


"Lasciamo i bambini in pace" è questo il titolo dello spot, il cui obiettivo é sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione dei bambini nelle zone di guerra e raccogliere fondi per la riabilitazione dei bambini ex soldato in Burundi.
L'anteprima dello spot, andata in onda in Belgio, ha sconvolto l'opinione pubblica e soprattutto ha preoccupato per i conseguenti effetti sui bambini. Philippe Henon, portavoce di Unicef Belgio, ha detto che l'organizzazione ha deliberatamente scelto la strategia del pugno nello stomaco, dopo aver constatato che i telespettatori sono ormai assuefatti alle immagini di bambini che soffrono nelle zone di guerra del terzo mondo.
Lo spot comunque non andrà in onda prima delle 21 per evitare di turbare i più piccoli.

La versione completa del filmato non é ancora disponibile sul web ma alcune immagini rendono già l'idea: l'ultima scena mostra Baby Puffo che singhiozza disperatamente, intorno a lui solo cadaveri.

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