10 settembre 2007

Per un amico/a

Lancillotto ricorda la lezione impartitagli dal vescovo Germano durante la sua formazione di Cavaliere (tratto da "Io Lancillotto - il Cavaliere di Artù" di Jack White)


"Parlò della natura dell'amicizia e della sua costanza; di come potesse accadere, e di fatto spesso accadeva, che venisse fuori dal nulla già perfettamente matura cogliendo di sorpresa entrambe le persone coinvolte nel rapporto, e di come altre volte e in altre circostanze potesse crescere lentamente e quasi impercettibilmente, senza che l'uno e l'altro se ne accorgessero. Inoltre mi fece notare che non c'erano ostacoli o vincoli all'accettare in un amico aspetti e stravaganze che sarebbero inaccettabili in chiunque altro, e da lì proseguì in una discussione - anche se unilaterale - sulla natura dell'amicizia e sul suo rapporto con l'amore.
L'amore, affermò, è parte essenziale dell'amicizia - anche se gli amici possono menzionarlo raramente - mentre l'amicizia non è necessariamente parte dell'amore. Mi spiegò che l'amore fisico - l'amore sessuale - e lo stato di innamoramento sono condizioni che coinvolgono interamente due individui, fondendoli emotivamente ed inesorabilmente in un'unica coscienza e rendendoli di norma indifferenti a qualunque altra cosa avvenga nel mondo circostante. Sono in due, ma nell'appassionata unicità del loro amore esistono come una singola entità che esclude il resto del mondo.
L'amicizia, invece, per quanto confinata anch'essa a due persone, coinvolgeva ognuno dei due in modo meno esclusivo e molto meno egoistico. Gli amanti pretendevano vicinanza - prossimità fu il termine da lui usato - mentre gli amici potevano rimanere tali ai capi opposti del mondo, e il loro rapporto non soffriva di anni di separazione. Ciascuno dei due poteva avere altri amici, i quali potevano amare o non amare gli altri amici del proprio amico...
La vera amicizia, concluse riassumendo, era un fenomeno unico e un privilegio divino, e di conseguenza era una condizione che si verificava raramente nella vita di un individuo. Chi riusciva a contare cinque amici stretti, amici per la pelle, prima di morire, disse Germano, aveva avuto una vita davvero fortunata."


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