14 ottobre 2005

LA LAV VI INVITA IN PIAZZA PER DIRE BASTA ALL'ALLEVAMENTO INTENSIVO DEI POLLI


Sabato 15 e 22 e Domenica 16 e 23 ottobre in 300 piazze italiane.

L’allevamento intensivo dei polli al momento non è disciplinato da alcuna legge specifica, nazionale od europea: 5 miliardi di polli (450 milioni solo in Italia) vengono allevati nella discrezionalità delle industrie della carne. Il risultato sono animali ridotti a “macchine da carne”: selezionati geneticamente per crescere più in fretta, rinchiusi per tutta la loro brevissima vita in un capannone sovraffollato, vittime di gravi patologie e curati con antibiotici per evitare che muoiano prima di giungere all’età adatta per la macellazione.

Ma adesso possiamo cambiare le cose, possiamo dire basta agli allevamenti intensivi.

Per la prima volta l'Unione Europea si sta apprestando a regolamentare questo settore, con una Direttiva Europea che sarà emanata nei prossimi mesi. L’attuale proposta in lavorazione è fortemente orientata a garantire gli interessi dell’avicoltura europea, senza considerare il benessere degli animali ed i rischi per la salute umana.

La LAV si sta impegnando per modificare questa proposta e ottenere una normativa più favorevole agli animali e alla salute di tutti. Proponiamo il progressivo smantellamento dell’allevamento intensivo dei polli e la riconversione a sistemi di allevamento all’aperto, più rispettosi degli animali e della salute umana; chiediamo la fine delle pratiche di selezione genetica.

Ai tavoli LAV riceverai materiale informativo e potrai sostenere la nostra campagna con una firma sulla petizione rivolta al Governo italiano affinché si schieri in sede Europea contro l’allevamento intensivo e la selezione genetica di questi animali.

A Bari ci trovi:
SABATO 15 e 22 Ottobre in Via Sparano, angolo Via Dante, dalle h 10 alle 20
DOMENICA 16 e 23 Ottobre Parco 2 Giugno (Ingresso principale), dalle h 10 alle 20

2 commenti:

aleph ha detto...

Spesso, alle galline che vivono in promiscuità, per evitare che si "danneggino" a vicenda (sono considerati degli oggetti) viene smussato con una forbice il becco, bruciati i tendini delle ali ed inferte altre mutilazioni utili alla produzione. Le ovaiole non godono mai del buio e del riposo: la luce accesa 24 ore su 24 le costringe ad una alimentazione forzata (e la qualità del becchime?) per scodellare quante più uova possibile. E’ sufficiente entrare in un allevamento in batteria per non assaggiare mai più un uovo o un pollo proveniente da questi tunnel dell’orrore.
Spero che il 15 e il 16 vadano davvero tutti a firmare la petizione.

Lisetta ha detto...

...che schifo :-/