21 giugno 2006

Dedicato a S.A.R. Vittorio Emanuele ed all'ex Governatore Raffele Fitto

Ciò che mediante il danaro è a mia disposizione, ciò che io posso pagare, ciò che il danaro può comprare, quello sono io stesso, io, il possessore del danaro medesimo.

Quanto grande è il potere del danaro, tanto grande è il mio potere.

Le caratteristiche del danaro sono le mie stesse caratteristiche e le mie forze essenziali, quelle di me stesso, che ne sono il possessore.
Ciò che io sono e posso, non è quindi affatto determinato dalla mia individualità.

Io sono brutto, ma posso comprarmi la più bella di tutte le donne. E quindi io non sono brutto, perché l'effetto della mia bruttezza, la sua forza repulsiva, è annullata dal danaro.

Io, considerato come individuo, sono storpio, ma il danaro mi procura ventiquattro gambe; quindi non sono storpio.

Io sono un uomo malvagio, disonesto, senza scrupoli, sono stupido; ma il danaro è onorato, e quindi anche il suo possessore.

Il danaro è il bene supremo, e quindi anche il possederne è bene

il danaro inoltre mi toglie la pena di essere disonesto, e quindi si presume che io sia onesto.

Io sono stupido, ma il danaro è la vera intelligenza di tutte le cose; ed allora come potrebbe essere stupido chi lo possiede? Inoltre costui potrà sempre comperarsi le persone intelligenti, e chi ha potere sulle persone intelligenti non ha più intelligenza di ogni uomo intelligente?

Karl Marx (Manoscritti economico-filosofici del 1844)
* Marx commenta un brano dal Faust *

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