16 giugno 2006

Sonnet LVII


Essendo tuo schiavo, che altro potrei fare
se non servire le ore e i tempi del tuo desiderio?
Non ho tempo prezioso da spendere,
né servigi da rendere, finché tu non li chieda.



Né oso dolermi degli interminabili istanti,
quando, mio sovrano, guardo l'orologio aspettandoti,
né penso all'amarezza della spiacevole assenza,
allorché hai detto addio al tuo servitore.



Né oso chiedermi con il mio pensiero geloso
dove tu sia, né supporre cosa stia facendo,
ma come triste schiavo me ne sto e non penso a nulla,
se non a dove sei, a quanto felici rendi quelli
con cui ti trovi.



L'amore è talmente sciocco che di ogni tuo piacere,
di qualunque cosa tu faccia, non pensa male.



William Shakespeare

1 commento:

Lisetta ha detto...

...Cookieeeeee!!!!! :-))